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Andare in pensione con 15 anni di contributi

andare in pensione con 5 anni di contributi
5 Ottobre 2019
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Tempo di lettura 5 minuti

È possibile andare in pensione con 15 anni di contributi? Nel caso in cui esistesse una legge che mi consentisse di andare in pensione a 64 anni di età con 15 anni di contributi a quanto ammonterebbe l’importo della mia pensione? 

Le ipotesi pensionistiche “ordinarie” presenti attualmente nel nostro sistema previdenziale sono:

Solo una delle ipotesi summenzionate consente, nel caso in cui si possiedono particolari requisiti, di poter andare in pensione con 15 anni di contributi, ovvero la pensione di vecchiaia.

Il sistema previdenziale Italiano, oggetto a continue riforme e abrogazioni, si è reso nel tempo sempre più complesso e inaccessibile in termini di comprensione delle prestazioni spettanti ai cittadini che maturano determinati requisiti.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un mutevole cambiamento, poche volte a favore dei cittadini, che ha contribuito a rendere maggiormente incomprensibile e farraginose, le leggi che regolamentano i diritti alle prestazioni previdenziali.

Molti futuri pensionati, ad esempio, non sono a conoscenza di un’importante legge che consentirebbe loro di andare in pensione di vecchiaia con soli 15 anni di contribuzione, parliamo appunto dei C.d lavoratori quindicenni, nonché deroghe Amato.

Nell’immaginario collettivo, per conseguire la tradizionale pensione di vecchiaia, il richiedente deve perfezionare congiuntamente 67 anni di età e 20 di contribuzione ma, come vedremo di seguito, vi sono delle ipotesi che consentirebbero al pensionando di poter uscire dal mondo del lavoro possedendo solo 15 anni di contributi e 67 anni di età.

Quale pensione con 15 anni di contributi?

L’opzione C. d lavoratori quindicenni rientra nelle cosiddette deroghe Amato che consentono ad una certa fascia di lavoratori di andare in pensione con 15 anni di contributi, a patto che questi possano far valere determinati requisiti, vediamo nel dettaglio quali sono:

  • Tutti i lavoratori che possono vantare, entro il 31 dicembre 1992, una contribuzione di almeno 15 anni, anche se anteriormente a tale data sono stati ammessi alla prosecuzione volontaria e non hanno effettuato versamenti;
  • Lavoratori subordinati che possano far valere un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni, abbiano cioè almeno un contributo obbligatorio 25 anni prima della decorrenza della pensione, occupati per almeno 10 anni per periodi di durata non inferiore a 52 settimane nell’anno solare
  • Aver maturato i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia, così come previsto dalla vigente normativa, di 67 anni

15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992

Una delle prime eccezioni alla pensione di vecchiaia facente capo alla deroga Amato, è quella del possedimento di 15 anni di contribuzione utile entro il 31 dicembre 1992, ma che vuol dire?

Il lavoratore che consegue l’età anagrafica di 67 anni, ma non possiede i canonici 20 anni di contribuzione, potrebbe aspirare comunque all’uscita dal mondo del lavoro nel caso in cui fosse in possesso di 15 anni di contribuzione entro e non oltre il 31 dicembre 1992.

Quali sono i contributi che vengono presi in considerazione dall’istituto previdenziale ai fini del diritto?

Per accedere alla deroga Amato con 15 anni di contributi potranno essere conteggiati:

  • periodi di lavoro all’estero
  • i contributi figurativi (malattia, maternità etc)
  • contribuzione ordinaria da lavoro dipendente e/o autonomo

Ma che succede nel caso in cui si è stati autorizzati al versamento dei contributi volontari prima del 31 dicembre1992?

Versamento contributi volontari

Nel caso in cui il richiedente la pensione avesse ricevuto dall’INPS l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari precedentemente al 31 dicembre 1992 può comunque richiedere la pensione con 15 anni di contributi, anche se non è stato versato neanche un contributo entro questa data, è sufficIente la sola autorizzazione da parte dell’INPS, quindi in questo particolare caso i 15 anni di contribuzione possono collocarsi anche dopo il 31 dicembre 1992.

Nota bene: questa deroga non è accessibile a coloro i quali sono iscritti alle gestioni speciali INPS, come ad esempio i dipendenti pubblici, per l’ovvia ragione che queste particolari categorie non potevano accedere al versamento della contribuzione volontaria al 31 dicembre 1992.

Cosa succede in caso di lavoro discontinuo?

La terza e ultima deroga Amato da la possibilità di ottenere la pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi al possedimento, non congiunto, dei seguenti requisiti:

  • almeno 10 anni di lavoro discontinuo 
  • almeno 15 anni di lavoro subordinato 
  • almeno 25 anni di anzianità assicurativa: il primo contributo versato presso l’INPS deve risultare almeno 25 anni prima la richiesta di pensione, anche se concretamente non si è in possesso dei 25 anni di contribuzione.

Operai agricoli

L’INPS precisa che la norma va applicata anche agli operai agricoli che, impegnati per periodi inferiori all’anno, siano rimasti iscritti per l’intero anno.

Con il msg. n. 6797/2009 l’INPS ha precisato che per poter andare in pensione con 15 anni di contributi, possono essere considerati quegli anni nei quali gli operai agricoli abbiano svolto effettiva attività lavorativa per meno di 270 giornate e non raggiungano detto limite neanche computando l’eventuale contribuzione figurativa che si collochi in costanza di rapporto di lavoro.

Verranno quindi computati, al fine di consentire a detti operai di andare in pensione con 15 anni di contributi, gli anni in cui raggiungano le 52 settimane di copertura attraverso l’accredito della contribuzione non obbligatoria che presupponga la discontinuità dell’occupazione.

Contribuzione utile

L’INPS, con msg. n. 12649/2004, ricorda che l’anzianità assicurativa, nella fattispecie richiesta di 25 anni, è costituita da tutti quei periodi, coperti e non coperti da contribuzione, a partire dal primo contributo accreditato e fino alla data di decorrenza della pensione e conferma che anche i periodi di accredito figurativo per maternità obbligatoria fruiti al di fuori del rapporto di lavoro sono utili per l’applicazione della deroga.

Qualora il soggetto inizi o termini la propria attività lavorativa in un periodo infra-annuale, l’anno di inizio e fine assicurazione potrà essere computato, per andare in pensione con 15 anni di contributi, solo se il dipendente risulti occupato per un periodo inferiore alla capienza di settimane del periodo stesso.

In presenza di un rapporto di lavoro dipendente svolto per l’intero anno solare che abbia dato luogo ad un accredito inferiore a 52 settimane, il periodo in questione non verrà computato.

Non sono altresì computabili gli anni interamente lavorati nei quali risulti accreditata una contribuzione inferiore alle 52 settimane per le seguente fattispecie:

  • Concessione di aspettative non retribuite
  • Periodo di lavoro a tempo parziale
  • Periodi di lavoro domestico con meno di 24 ore settimanali

Domanda

L’opzione C.d lavoratori quindicenni, come abbiamo precedentemente specificato, consente di andare in pensione con 15 anni di contributi ottenendo una pensione di vecchiaia, quindi la domanda va inoltrata come se si chiedesse una pensione di vecchiaia ordinaria ma specificando, in apposite sezioni all’interno della procedura telematica del sito INPSA, l’opzione sopracitata.

Puoi richiedere la tua pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi con le seguenti modalità:

  • recandoti presso un ente di patronato
  • autonomamente all’interno del portale dell’INPS se in possesso di spid (servizio di identità digitale)
  • presso un intermediario qualificato online come Wewelfare.com

Nella prima ipotesi dovrai fissare un appuntamento presso l’ente e recarti al giorno e l’ora prestabilita presso l’ufficio di patronato; nella seconda ipotesi dovrai fare molta attenzione ai passaggi da effettuare all’interno del portale INPS, notoriamente poco comprensibile al cittadino; nel terzo caso, ovvero richiedendo la tua pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi con Weweflare.com, avrai la comodità di accedere ad un network di uffici CAF/patronato comodamente da casa, ricevendo l’assistenza opportuna all’inoltro della tua richiesta, semplicemente pagando una piccola fee di intermediazione di €19,97.

Wewelfare.com – precedentemente Nonsolopatronato.it – è il primo servizio di intermediazione online che consente ai cittadini di poter richiedere le proprie prestazioni di CAF e patronato comodamente da casa senza perdere la professionalità, la cura e l’assistenza che si potrebbero ricevere in un comune ufficio. 

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